Un libro di Claudio Baglioni al Salone del libro
Scrivere un libro è rispondere ad un incontro; è riflettere su un’esperienza che ti fa visita e che sempre sorprende. Scrivere su Claudio è mettere in luce la sua sublime arte, ma significa anche parlare di noi.
Perchè la musica è esperienza umana per eccellenza, luogo di riflessione e di azione, spazio dove gli orizzonti si allargano e allo stesso tempo si raggrumano.
La musica è campo di concentrazione e di esposizione, dove ci si confronta co se stesso e con gli altri.
L’artista è colui che mostra l’intrigo dell’esistere come perenne movimento, spazio dove le parti distinte esprimono l’unità, in quanto tale la musica riflette la scena stessa della nostra vita, perchè come la vita è continua messa in opera.
La musica diviene quel sapere che consente di rinvenire il ritmo come legge fondamentale, come l’intima verità che attraversa ogni cosa presente nella realtà.
La trama del mondo è segnata da una cadenza, dal ritorno costante nel tempo di eventi (l’alternarsi giorno-notte, delle stagioni, il battito del cuore ecc.), in questa circolarità il vivente umano, pure essendo segno che rinvia al tutto, è capace di circoscrivere una storia propria, di determinare una differenza con il proprio corpo di vita.
All’interno del tutto vita, si viene così a creare un resto, una frattura, una nota-personale, un segno e volto nel concerto mondo. La scena quotidiana si profila, dunque come il variare nella ripetizione, per questo ogni essere umano pur vivendo ogni giorno la stessa vita, ogni giorno fa esperienza di una vita nuova.
Claudio Baglioni è artista che sa raccontare l’abitare umano come esperienza aperta al viaggio, luogo dove ognuno è chiamato a scrivere ogni giorno il proprio destino.
La sua è parola musicale, elemento vivo che incarna il movimento stesso dell’esistere come l’insistere della vita, che ognuno sente ed esprime, esperienza che ci porta ad essere compositori delle nostre esistenze come opere di vita.
Parlare di musica è parlare del nostro destino, del nostro rapporto con la vita, delle nostre attese e sogni, del nostro tempo aperto ad un incontro sempre nuovo.
La musica è l’incontro con la meraviglia, esperienza che domanda ed affascina, che inquieta ed seduce, che conquista ed atterrisce e che mette in cammino rapisce.
La musica mostra che siamo immersi dentro un campo di relazioni, luogo dove ogni nostra parola risuona della parola dell’altro, come parola accolta e rilanciata, che danza e ritorna, per questo il nostro linguaggio è sempre segnato dalla parola musicale.
L’essere umano ogni giorno incontra un mondo nuovo, la filosofia ha chiamato tutto questo imbattersi quotidiano: meraviglia.
La musica è lo svolgimento di questa storia, non come, un fatto che riguarda il passato, ma come evento che continuamente accade.
Ecco perchè incontrare la musica di Claudio è incontrare l’emozione di una prima volta, dove ogni volta è sempre una nuova volta, e non un ri-vissuto nostalgico di quella prima volta legato al passato.
Qui ogni volta è anche sempre l’esperienza di un unica volta.
La meraviglia diviene, così, l’incontro che avvicina a noi stessi; l’evento che ci fa sentire la vita a partire da noi stessi, la musica diventa, in ultimo il nostro personale sguardo sul mondo.
La musica di Claudio è l’incontro che sempre sorprende e che ci fa compagnia; è luogo dove ci fa visita la meraviglia, esperienza che apre ad un pensare nuovo, ad un nuovo modo di abitare il mondo.
congratulazioni! Sono molto felice di questo! leggo ogni tuo scritto che nasce dal cuore di un grande baglioniano.
W il nostro grande mago per sempre!