Doppio O’Scià nel 2011?
LAMPEDUSA – Caldo, caldissimo. Quasi 30 gradi ti sfiorano la pelle e ti aprono le porte di una estate ormai arrivata.
Atterriamo la sera intorno alle nove e appena giunti dentro l’aeroporto ci comunicano che sono sbarcati altri duecento disperati.
Il tempo di spostarci verso l’albergo e preghiamo l’autista di fermarsi ai pochi metri dalle operazioni di sbarco e trasporto verso il centro di accoglienza. Chiamano anche una autombulanza perchè qualcuno sta molto male. Per il resto le solite scene: pochissime donne, due o tre, qualche bambino e una marea di uomini disperati, carichi di speranza che dura soltanto poche ore.
Sanno già, infatti, che da stamattina inizierà il ponte aereo tra Lampedusa e la Tunisia per il rimpatrio immediato.
Già dalle otto di questa mattina siamo svegliati dal rombo dei boeing 737 messi a disposizione dal Governo Italiano per mettere in atto i primi accordi intrapresi con il Governo tunisino.
L’Isola si presenta straordinariamente bella e quelle immagini che abbiamo visto nei giorni passati sono ormai soltanto un bruttissimo ricordo. Un ricordo, però, che ha lasciato il suo segno e che sta mettendo a dura prova la pazienza dei lampeduSanti, perchè di “disumana pazienza”, onestamente, ne hanno avuta troppa.
Abbiamo fatto un giro degli alberghi e tutti ripetono la stessa litanìa, quasi come un copia incolla. Mentre negli anni precedenti già nel mese di aprile la stagione era strapiena fino ai primi di ottobre, oggi, 11 aprile non risulta nessuna prenotazione per l’estate 2011. Quelle poche che erano state acquisite nel corso dei primi mesi dell’anno sono state tutte disdette.
Ovvio che gli albergatori imprecano fino allo spasimo. Sperano in un recupero dell’ultima ora. Cosa possibilissima visto e considerato che oggi Lampedusa è stata sgomberata totalmente da tutti gli “invasori della speranza” e soprattutto dalle raccapriccianti immagini che sono state trasmesse in tutto il mondo.
Abbiamo realizzato un reportage fotografico suddiviso in due momenti. Il primo che immortala l’ennesimo sbarco di un paio di centinaia di poveri illusi; il secondo, invece che ritrae la bellezza e la limpidezza di quello spicchio di mare africano invidiato da tutti.
Baglioni sta cercando di dare una mano in tutti i modi. Quest’anno, “O’Scià” sarà doppio. La tradizionale kermesse canora di fine settembre verrà preceduta da un’altrettanta manifestazione con un centinaio di super cantanti prevista per la fine di giugno.
E intanto nel pomeriggio è attesa a Lampedusa l’intera Giunta provinciale capitanata dal presidente della Provincia Eugenio D’Orsi per la seduta straordinaria di un consiglio provinciale convocato nell’aula consiliare del Comune lampedusano.
I lampedusani sono incazzati con il presidente D’Orsi perchè ritengono che si sia “svegliato” troppo tardi dal torpore causato forse da quelle immagini maledette che hanno devastato un’Isola che in realtà non merita uno scempio del genere perchè tutto, come d’incanto, è finito. Oggi possiamo tranquillamente asserire che a Lampedusa si è rientrati nello standard abituale con le solite poche centinaia di clandestini collocati nel centro di accoglienza.
Certo, il trasferimento di ieri sera di qualche centinaio di cristi sbarcati a Pantelleria e trasportati a Lampedusa ha messo ancora una volta a dura prova la “resistenza umana” dei lampeduSanti, i quali, ribadiamo, meriterebbero uno per uno una medaglia d’oro.
Qualche altro lampedusano, però, potrebbe anche collaborare con i venti alpini inviati dal Governo per ripulire tutto quanto è stato lasciato ovunque nei giorni dell’esodo biblico, invece di star seduto nei bar o nei circolini per protestare e inveire contro questo e contro quello.
La buona notizia è che stamattina, nonostante le bellissime condizioni metereologiche, nessun barcone carico di carne umana è stato avvistato al largo delle coste lampedusane, anche se questo non deve illudere nessuno perchè come si dice da queste parti, “munnu ha statu e munnu è”, nel senso che la forza della disperazione spingerà ancora tante altre volte molti africani a tentare l’approccio verso la nostra terra. Nostra, nostra, solo nostra oggi più che mai visto che l’Europa, la Francia e adesso anche la dottoressa Merkel stanno facendo capire in tutti i modi che il problema è e deve rimanere soltanto un problema italiano.
Alla faccia dell’”UNIONE Europea…”