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Premio Alma Pales 2012

Mercoledì 9 maggio ore 17 nella sala della Protomoteca la consegna dei riconoscimenti
 
(AGR) Alla presenza del Sindaco di Roma Gianni Alemanno e del presidente della commissione politiche sociali On. Giordano Tredicine, avrà luogo il “Premio Alma Pales”. Il premio vuole ispirarsi all’antichissima tradizione a cui il mito della fondazione di Roma è profondamente legato. Saranno premiati, con la consegna della scultura raffigurante la “Dea Pale”, opera del Maestro Fabrizio Savi , 20 illustri personalità che hanno contribuito, con la loro vita, in varie discipline, a rendere grande il nome di Roma nel mondo. Introduce il prof. Mario Scaffidi Abbate, scrittore e filosofo.

Intervento musicale da parte del poli-strumentista classico Stefano Mhanna.

L’evento sarà condotto dalla giornalista-conduttrice Paola Zanoni.

Premiati:

  • Arte Alfio Monelli
  • Cinema Nancy Brilli
  • Composizione Ennio Morricone
  • Comunicazione Gianfranco Comanducci
  • Giornalismo Bruno Vespa
  • Giovani Emergenti Alessio Spinelli
  • Impegno sociale Suor Paola
  • Imprenditoria Luca Parnasi
  • Medicina Stefano Giannini
  • Moda Gai Mattiolo
  • Mondo Cattolico Cardinale Vallini
  • Musica Claudio Baglioni
  • Regia Simona Izzo
  • Ricerca scientifica Enrico Garaci
  • Sport Claudio Ranieri
  • Sviluppo economico Guido Stratta
  • Teatro Maurizio Battista
  • Televisione Ricky Memphis
  • Turismo Giuseppe Roscioli

Fonte giornalistica AGR

 

The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

3 Commenti

  1. Si Io Sarò

    Io mi alzai su dalla mia immagine
    come da un altare
    e cercai nella voragine
    la terra sotto il mare
    camminai un deserto arido
    tra dirupi e gole
    poi lanciai un cuore impavido
    nel cielo dietro il sole
    traversai labirinti e portici
    delle mie visioni
    mi lasciai in mezzo ai vortici
    di splendide illusioni
    io violai le bugie dei codici
    del bene e del male
    e puntai a ore dodici
    di un viaggio verticale
    si io saro’ vela al vento
    si io saro’ un’onda anomala
    si io uniro’ insieme ancora e aquilone
    si io saro’ ala e immensita’
    piu’ su vai e piu’ sarai piccolo
    per chi non sta in alto
    ma io andai dentro il pericolo
    come si va all’assalto
    io varcai con un balzo i limiti
    di quella pianura
    e saltai giu’ senza tremiti
    senza controfigura
    poi scalai la montagna all’apice
    sopra il mondo intero
    navigai nel grande calice
    del sonno del mistero
    e pensai che potremmo essere
    sogni di qualcuno
    chissa’ mai noi tante tessere
    di un firmamento bruno
    si io saro’ vela al vento
    si io saro’ un’onda anomala
    si io uniro’ insieme ancora e aquilone
    si io saro’ immensita’
    mi attacchero’piu’forte all’albero maestro
    di quella barca che fa il solco all’equatore
    mi appicchero’ per sempre al nodo del capestro
    di quelle stelle sulla via di un viaggiatore
    si io saro’ vela al vento
    si io saro’ un’onda anomala
    si io uniro’ insieme ancora e aquilone…

    Un testo come questo, solo questo, non meriterebbe un premio da Oscar?

  2. Ancora un premio a Claudio! Meritatissimo! Lo dovrebbero sommergere sempre più di premi! Ma quando si renderanno conto che è giusto assegnargli la laurea ad honorem per la Letteratura ( per i testi altamente poetici, per l’intensità narrativa ed evocativa, nonchè simbolica)? I testi di Baglioni si possono degnamente accostare ( e spesso, a mio avviso, superare) ai grandi poeti italiani del passato. Un esempio di versi leopardiani: “La donzelletta vien dalla campagna
    in sul calar del sole,
    col suo fascio dell’erba; e reca in mano
    un mazzolin di rose e viole,
    onde, siccome suole, ornare ella si appresta
    dimani, al dí di festa, il petto e il crine…”.
    Versi baglioniani: ” Saranno stati scogli di carbone dolce
    dentro il ferro liquefatto
    di una luna che squagliò un suo quarto
    come un brivido mulatto…

    … in un’alba senza rughe
    larghe nuvole di muffa e olio
    appaiate come acciughe
    o una vertigine di spiccioli di pesci
    nella luce nera di lattughe… aveva forse nervi e fruste di uragani
    scure anime profonde
    tra le vertebre di vetro e schiuma
    urla di leoni le onde
    o tende di merletto chiuse su farine…”

    Una piccola nota: Anche Leopardi parlò di un passerotto…anzi di un “passero solitario”.
    Possiamo accostare questi due GRANDI POETI” ?
    Io direi di sì!

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