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Il nuovo viaggio raccontato da Claudio Baglioni

baglioniclaudiocavalieriROMA – Parte da una promessa di una visita per Santa Rosa il racconto della mattinata speciale vissuta nella Capitale per la presentazione del nuovo cd di Claudio Baglioni, Con voi. Uno scambio di battute informali alla fine della conferenza, documentata nel nostro video, il ricordo di papà che passando lungo la cassia verso Orvieto, e guardando porta Fiorentina, diceva sempre al piccolo Claudio “Questa è la città della Macchina di Santa Rosa”. Non ora però, quando non avrà più impegni, confida, e allora speriamo che non riesca a venire mai, perché se il risultato di una sofferente “ultima opera”, che per fortuna ultima opera non sarà, è quello che da domani sarà in vendita nei negozi di dischi, “Con Voi”, e da mesi su I-tunes con enorme successo, allora è bene che Claudio faccia quello che sa fare meglio: cantare emozioni in un modo sempre nuovo, che stupisce e spiazza chi tenta di imbrigliarlo in una qualsiasi etichetta.

Corsi e ricorsi storici nella mattinata romana: 4 è il numero che Baglioni considera fortunato, 44 gli anni trascorsi da quando in quello stesso hotel, Cavalieri Hilton di Roma, venne presentato alla stampa un giovane cantautore con la sua “Signora Lia” (… e che canta imbracciando la chitarra), fortunato lato B del 45 giri Una favola blu.

“E per fortuna ebbe più successo quello che avevo scritto io, rispetto a quello che interpretavo. Sono figlio del vinile – ha confidato alla stampa – la musica è stato il primo social network, si entrava dentro le note di altri, ci si riconosceva, se vedevi una busta con un quadrato enorme quella persona aveva comprato un 33 giri e ci si poteva confrontare e dibattere”.

Sono dieci anni che non esce un lavoro di inediti, nel frattempo Baglioni ha pubblicato raccolte, cantato canzoni di altri, rilavorato Questo piccolo grande amore, riscrivendolo con l’aiuto di 69 colleghi: “Tutto per trovare un finale, e lasciare il ring non da pugile suonato ma almeno da sfidante del campione mondiale. Questa sarà la mia ultima storia – ha proseguito nel racconto – mi sono detto, perché è difficile lasciare il palco. Ho scelto di percorrere questa storia, senza cercare un percorso unico, come una volta con i 45 giri. Ho usato la contemporaneità, anche per evitare l’autoreferenzialismo, per non dipingere ancora una volta un enorme affresco. Ho scelto una cadenza precisa, ogni 2 o 3 settimane, per fare qualcosa di particolare, senza pensare mai all’opera finale. Un modo per non essere il compositore che si isola, lavora solo, incide, e poi presenta alla gente. Pensando al momento dell’incisione mi veniva in mente una sorta di lapide, manca solo la scritta Rip, mi ripetevo. Ogni artista vuole essere infinito e non è mai soddisfatto di quello che fa, tranne quando sei giovane. Per questo ho pensato ad un itinerario che non fosse un viaggio organizzato”.

Un viaggio che non finirà, per ora, perché nonostante la tournèe saltata per colpa dalla laringite, Claudio sarà di nuovo a fine anno con il suo concerto acustico Diedi dita e poi porterà Con voi in giro per l’Italia. “Riprenderemo questo viaggio, questa storia – ha sottolineato ancora – e non è detto che questo che sentiamo ora non cambierà. Oggi esce l’ultimo brano su I-tunes, ‘Una storia vera’, ma potrebbe essere il primo. Sono alcuni mesi che seguo un percorso che oggi si compone, un progetto che mi ha sfinito, e il crollo della mia voce lo dimostra. Mi sento come quando uscì Oltre, un’esperienza di lavoro divorante, alla fine scappai per tre mesi. Oggi sono qui a presentare Con voi, ma tre settimane fa sono entrato in una depressione incredibile, ho bisogno di esistere e non di durare”.

Musica ma non solo, anche televisione, che non aiuta il mondo discografico, nonostante i talent e le tante apparizioni condite con note e microfoni. “I talent hanno un lato positivo – ha ammesso Claudio – mostrare il grande impegno che c’è dietro questa professione, ma ogni anno si azzera tutto e si ricomincia, alla ricerca di una nuova cosa da mostrare. Per questo penso che sia sbagliato per un artista andare a fare gli ospiti in un talent”.

Distinguere la musica dalla finzione televisiva, giocare con il proprio pubblico presentando un paio di brani al mese online: “Farli salire su un convoglio che dia l’idea del movimento – spiega l’artista – una sorta di Far West dove si cercano valori che ora sono persi, ammuffiti. Senza scambio non c’è certezza, sono felice di un lavoro e di un progetto così. Alcuni spunti li abbiamo avuti dalla partitura, scegliendo i brani guardandola, perché ha la sua bellezza, apprezzando l’estetica che porta vantaggio anche alla musica”.

Il cd, Con voi, presenta le dodici tracce ascoltate online, presentate con un prologo, Introduzione, seguito da Con Voi, Diedi dita, E noi due là, Come un eterno addio, E chi ci ammazza; un interludio, Intermezzo, il secondo un brano musicale per dividere i successivi In cammino, Una storia vera, Gli anni della gioventù, Va tutto bene, L’ultima cosa che farò, Isole del Sud, e il prologo, Finale. In vendita da domani 22 ottobre, questa sera sarà in anteprima al Feltrinelli di via Appia, dove migliaia di fan attendono Baglioni per il più classico dei “firma copia”.

Brani nati uno dietro l’altro, rimessi in gioco per il cd, probabilmente rivisti già da marzo, con il tour e il nuovo viaggio che Baglioni è pronto a fare. Non avrà mai paura? “Certo, non si sa mai se si arriva alla fine, questo è il panico che abbiamo tutti. Si perdono tante persone per strada, fa parte del gioco”.

In chiusura un pensiero alla “sua” Lampedusa, ai dieci anni di O-scià, il progetto musicale che serviva per accendere un faro sul problema dell’immigrazione, un faro che in questi ultime settimane ha tristemente illuminato volti disperati e file di vittime. “Come cantante è stata un’esperienza esaltante, mi ha insegnato ad amare la musica e tanti artisti. Come cittadino sono sfiduciato, non credo chi sia una soluzione vera, politica e opinione pubblica dovevano affrontare diversamente la questione. E’ un problema di convivenza e di identità – ha concluso – nessun politico ha fatto mai nulla nel verso giusto, un gesto importante che potesse essere utile”.

Teresa Pierini

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