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3 Standing Ovation nel #tempo
3 momenti3 attimi3 emozioni
Leggendo questo articolo di Renato mi sono venuti immediatamente in mente 3 flash, 3 momenti nel corso dei miei tanti anni di militanza baglioniana, in cui anche io ho dedicato la mia Standing Ovation al Nostro.
2001
Uno dei tanti Incanti, concerti unici nel loro genere ed anomali per il Baglioni dell’epoca. Da solo su un palco davanti a sole qualche centinaio di persone, periodo in cui invece era abituato ad esibirsi davanti a ben altri numeri. Concerti unici dicevo perché uniche erano le date x ogni città. Un solo concerto, una sola possibilità di vederlo, un solo uomo sul palco, un solo Incanto per il poco numeroso pubblico pagante.
Non c’era possibilità di replica…l’emozione in quelle sere si provava lì tutta d’un botto. Si sentiva nell’aria, si respirava nelle poltrone che avevano ospitato poche persone migliaia di altre volte…quello era l’evento dell’anno ed io c’ero ed ero sicuro che non sarei rimasto deluso. In quel teatro ci ero stato diverse volte, ma sempre in postazioni economiche. Ricordo che un giorno dissi…li sotto a pochi metri dal palco ci andrò solo se verrà LUI…impensabile in quel momento.
Ma ora sono qui…sesta fila..il posto più vicino che abbia mai avuto fino ad allora. Accorrete pubblico..lo spettacolo ha inizio…piano voce..voce piano..aneddoti..piani che si rompono per finta…luci che ti accecano e poi..e poi quel momento che difficilmente scorderò mai.
L’uomo sul palco si alza dal piano, impugna una palla illuminata ed iniziai ad augurarci Buona Fortuna…nessuno strumento ad accompagnare la sua voce…nessun filo elettrico che la trasportava dal microfono alle casse laterali del palco… NO la sua voce arrivava dritta nitida e chiara proprio davanti a me..e nelle mie orecchie.
L’impatto è notevole, resto inchiodato sulla poltrona per 3 minuti e 39 secondi..non sento nient’altro che quelle parole, non riesco a girarmi ma avevo la netta sensazione che tutti dietro davanti e di fianco a me si trovavano nella mia stessa situazione.
buona fortunache non basta maia te che te ne vaiper te che te ne vaiper teper te che te ne vai…
Eccolo l’istante..eccolo il momento..eccola l’emozione che ti prende da dentro e ti solleva e senza neanche accorgertene sei in piedi..la poltrona si richiude e vedi le tue mani che non la smettono di battersi a vicenda. Riesco a girarmi, riesco finalmente a sentire il resto del pubblico e quello che sento è la materializzazione delle parole Standing Ovation…quelle poche centinaia di persone sono diventate migliaia…sembra di essere in uno stadio. L’ “Apocalisse” avrebbe detto un mio amico….Un momento unico ed irripetibile per me, rivederlo il giorno dopo non sarebbe stato lo stesso. Il signore sul palco invece lo avrebbe ripetuto altre volte, ed in giro per l’Italia per regalarsi altri applausi e regalare ad altri il mio stesso momento appena vissuto.
2011
Faccio un balzo in avanti di 10 anni e di sei file. Ancora un teatro, sono davanti..credo sia stata la mia prima fila in carriera…sul palco non dieci ma ben venti dita. 5 stanno impugnando un microfono, altre 5 battono il tempo sulla gamba del cantante, e le rimanenti 10 stanno pizzicando le corde di una chitarra.
L’esecuzione è da togliere il fiato, il ritmo è incalzante, le strofe della canzone vanno via una dietro l’altra e non riesci a stargli dietro. Davanti a me non ci sono altre poltrone..posso ammirare senza ostacoli quei due uomini, che portano lo stesso cognome, ed ogni loro gesto e ogni goccia di sudore e fremito del corpo.
Alla fine balzi in piedi, non puoi non farlo, dietro di me la stessa scena di 10 anni prima, un’emozione diversa e così ti lasci andare VIA e applaudi per rendere omaggio ad un piccolo grande capolavoro musicale.
2001
Torno indietro nel tempo per un altro incontro ed un altro incanto. Erano i primi di ottobre…il giorno dopo sarebbe partita l’ennesima inevitabile e giusta (così dicono sempre) guerra, ed io mi ritrovo seduto in mezzo a tanta gente. Non ci sono poltrone questa volta, ma solo pochi centimetri quadrati di terra dove raggomitolare le gambe. Ci sono io E CI SONO gli altri clabber, ci sono io E C’È LUI il solito cantante a dominare il palco, ci sono io E CI SEI TU che stai spaccando dentro al cuore mio…beh veramente lei non c’era, lei era rimasta a casa (di pazzo ne basta uno in famiglia) ma durante quella canzone durante quei minuti a far standing ovation sono stati i ventricoli e tutto quello che serve a far funzionare l’organo che ci tiene il ritmo della vita…la standing ovation era per lei…ma questa è un’altra emozione…questa è un’altra storia.
Sam Fisher
Scusate, ho dato un’occhiata ai voti che sono stati dati a questo post, attualmente ci sono cinque voli dei quali due… terribile!!! Sinceramente non capisco, infondo Sam Fisher ha solo portato delle sue emozioni particolari, cose assolutamente personali, come si fa a dire che una emozione personale è terribile? Spero che non sia un giudizio letterario perchè tra l’altro il post mi sembra scritto bene, ma davvero non capisco, si può giudicare male un post che sviluppa un pensiero che si può non condividere, oppure un post incomprensibile, ma quelli come questo che esprimono soltanto lati emozionali proprio non mi sembra che possono portare simili reazioni… se l’emozione che da Claudio non vi piace, non capisco cosa ci state a fare qui, se non avete provato le stesse emozioni, ma apprezzate Claudio, che senso ha dare giudizi negativi alle emozioni degli altri? Sarebbe bello che chi mette quei giudizi li motivasse, chissà, magari impariamo tutti qualcosa. 😉
Renato, non ti crucciare… Noi in redazione quei voti li chiamiamo “i voti dei rosiconi”… Risparmio la traduzione ai non 06FuoriRoma, ma è anche fin troppo chiaro… Quei voti UNO sono quelli che ci fanno scombisciare dalle risate… Ho sempre usato un motto “DURO MA SIGNIFICATIVO”, Parlano Sparlano e Sputano MA STANNO SEMPRE TUTTI QUI… Un abbraccio Renato, di vero cuore…
Ciao Sam… un grande grazie per aver dato corpo a delle emozioni indimenticabili e pèer aver ampliato ed arricchito il mio testo… due di queste standing ovation le ho potute condividere con te e anche se non ti conosco, anche se non so se eravamo nello stesso posto, ero uno di quelli accanto a te, ma la più bella è quella che hai vissuto dentro di te, quella che sai soltantio tu e che fa Claudio così tanto grande senza che lui ne sappia il perchè.
Grazie per le tue parole Renato.
Per quanto riguarda i voti negativi cosa ti posso dire? A me basta che ci sia un solo commento positivo per avere la conferma che quello che penso e “come” lo penso, è in sintonia con ciò che ascoltiamo dal nostro Incantatore. Evidentemente “quegli altri” ascoltano altre cose.
Sam