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Un libro su Capitani Coraggiosi

BK1267 Capitani coraggiosi cop.inddBaglioni e Morandi. Due capitani coraggiosi. Racconti di un’avventura cantata
di PARACCHINI (Autore), JACHIA (Autore)

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Presentazione

Siamo convinti che la tournée Baglioni-Morandi ‘Capitani Coraggiosi’ con partenza a settembre 2015 (la fase finale è invece tutta da scrivere), resterà nella storia della canzone italiana come quella di Lucio Dalla e Francesco De Gregori ‘Banana Republic’ del 1979.

Se questo è vero, la scommessa più forte, quella che sappiamo sta impegnando Baglioni e Morandi in quest’estate davvero “calda”, è la costruzione della scaletta del concerto, l’alchimia, il cocktail da servire in questa serata che, per forza di cose, sarà magica. Non c’è abuso d’ufficio in questo termine, perché la “magia”, per sua natura, è qualcosa che affascina e sorprende. Della serie: sommando i fattori, in questo caso, il prodotto cambia, diventa magico. Amplifica la potenzialità dei singoli, crea aspettativa e i due pubblici, per nulla elitari, si sommeranno anziché elidersi. Ma tornando al “lavoro” estivo di Claudio e Gianni, per loro sarà davvero difficile scegliere le canzoni da proporre in un repertorio vastissimo (una sola è certa, ed è ovviamente Capitani Coraggiosi); un universo di quasi mille canzoni pubblicate dagli anni Sessanta ad oggi, ma difficile scegliere anche tra due filosofie, due modi di “pensare” le canzoni. Infatti, Baglioni e Morandi hanno anche due filosofie di spettacolo, giocate più sulla spontaneità quella di Morandi, più sull’organizzazione quella di Baglioni. Eppure siamo certi che la “quadra” sia possibile e sarà dinamica ed equilibrata. Da altra parte “concertare”, da cui concerto, implica proprio un armonizzare differenze, non appiattirle, e i “nostri”, inoltre, dicono che ci saranno anche dei momenti free e di improvvisazione, vedremo.
E così, un po’ per gioco, e poi molto sul serio, senza aspettare di vedere come sarà la “vera” scaletta della serata, abbiamo fatto una scommessa (anche per noi questa è stata un’estate molto intensa, ma se avete questo libro tra le mani in contemporanea con le prime date della tournée, vorrà dire che nulla è stato vano). Abbiamo provato ad immaginare quali saranno le canzoni del concerto e a commentarle, una per una, raccontando le tante altre storie che si intrecciamo alle note e alle parole. Trenta canzoni (più una) per un concerto che non può essere “normale”: è il racconto di un’avventura cantata che raccoglie oltre cinquant’anni di storia musicale italiana.

Come ognuno di noi, al bar con gli amici, o da solo davanti al televisore, fa la “sua” Nazionale, quella imbattibile, la squadra dei sogni, anche noi abbiamo immaginato la “nostra” squadra vincente, la nostra scaletta di un concerto che, ne siamo certi, attraverserà l’Italia e che, come giusto che sia, comincia la sua corsa dalla Capitale, dal “Foro Italico”. Ma il pubblico sta arrivando già da tutta l’Italia perché è all’Italia che si rivolge un incontro come questo. Baglioni e Morandi infatti non sono solo due grandi protagonisti della canzone italiana, ma anche un pezzo della Storia d’Italia (e non spaventi la maiuscola), dagli anni Sessanta ad oggi, luci ed ombre, lacrime e sorrisi.

Abbiamo così raccontato e commentato le 31 canzoni che secondo noi saranno i mattoni di questi concerti, cercando di legare ogni racconto non solo con quello della vicenda artistica di Baglioni e Morandi ma con quello più ampio della storia della canzone, dell’arte e anche, con qualche traccia breve, di storia d’Italia. Il libro non affronta le loro produzioni in ordine cronologico (cosa che infatti non avviene neanche in un concerto), ma ogni capitolo può essere letto singolarmente, partendo e ritornando da dove si vuole, lasciandosi guidare dagli inevitabili ricordi che ogni titolo ci propone. Il lettore ci dirà che ne manca qualcuno? Errore, ne mancano a decine! Lo dicevamo prima, ognuno fa la “sua” squadra e per di più, in qualche caso, “quel” titolo è stato scelto perché ci faceva affrontare meglio alcuni argomenti utili al senso complessivo del “concerto”. Abbiamo lavorato canzone per canzone, talvolta verso per verso, persino parola per parola, perché ogni canzone è un mondo, un ragionamento, un’emozione che crediamo vada quanto più possibile esplorato e scoperto. Altre volte invece la canzone è diventata un pretesto per parlare degli autori, dei musicisti, dei produttori e leggendo, pagina dopo pagina, vi accorgerete di quanti validi artisti e professionisti hanno incrociato la vita di Morandi e Baglioni. Siamo consapevoli che niente rende la magia di una canzone se non la sua esecuzione, ma il nostro lavoro d’analisi può rendere ancora più forte il sogno che l’attraversa.

Questo perché ogni canzone ha le sue regole e le sue caratteristiche precise, che non sempre sono evidenti e talvolta sono persino misteriose. Nei nostri commenti abbiamo così ritenuto necessario e opportuno ”usare” e ricordare, per consenso e anche per dissenso, il tanto che è stato scritto sui nostri due involontari eroi (una traccia maggiore la trovate nella bibliografia, ma non è stato possibile ricordare tutto, specialmente le migliaia di articoli di quotidiani, settimanali e mensili). E a proposito del “duo”, della nostra interpretazione del loro lavoro artistico e della loro traccia umana, l’unica cosa che davvero sappiamo è che non abbiamo cercato di appiattire le loro differenze ma piuttosto di trovare il senso di un incontro che è prima di tutto d’ordine artistico e umano. “Capitani coraggiosi”, come suggeriscono anche Baglioni e Morandi, va presa anche con un pizzico di ironia, senza per questo dimenticare – come dicevamo prima – che non si inizia un’avventura logistica, economica oltre che musicale, se a monte non c’è una scelta precisa di valori condivisi.

E questi valori abbiamo cercato di raccontarli, leggendo meglio tra le righe di un percorso artistico che abbiamo constatato essere più parallelo di quel che si potesse pensare all’inizio. E mentre nell’immaginare la scaletta possibile del concerto si è lavorato di fantasia, in questo caso non abbiamo immaginato o inventato nulla. La storia di Morandi e Baglioni sta lì a dirlo, chiaro. E, per quel che vale, anche la nostra. In questo senso crediamo che questo concerto (quale che sia la scaletta vera” e quali le canzoni davvero cantate) ci consegnerà comunque una fotografia esatta, e quindi preziosa, di un’Italia migliore, perché “strada facendo”, il domani può davvero essere migliore, consapevoli che il futuro si può e si deve costruire partendo dal presente.

Ma ora si smorzano le luci e aumentano gli applausi. Ecco, se vogliamo giocare ancora con le metafore, il fischio d’inizio ci dice che il momento è arrivato, le navi possono salpare. Il mare (dell’invidia e dei disfattisti per partito preso) non può far più paura. A prua due capitani, due capitani coraggiosi.

(Paolo Jachia e Francesco Paracchini)

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The Godfather

The Godfather [Il Padrino] - Dietro questo nickname si cela il nostro fondatore e amministratore unico TONY ASSANTE, più grigio ma MAI domo. Il logo (lo chiedono in molti) è il simbolo dei FANS di Elvis Presley (Cercate il significato in rete).

Un Commento

  1. Si vociferava che l’intenzione fosse quella di fare ogni sera una scaletta ‘leggermente’ diversa. Senza dubbio sarebbe molto bello se tra i tanti pezzi storici in scaletta (in ginocchio da te, strada facendo, qpga, se perdo anche te, …) fosse inserito anche più di pezzo meno ‘storico’ (ma ugualmente carico di poesia) come ad esempio Le vie dei colori, Stai su, Vivi, In un’altra vita, … per Baglioni, Chiedi chi erano i Beatles, Il tempo migliore, Come fa bene l’amore, Giovane amante mia, … per Morandi (tanto per citare alcuni spunti). Diventerebbe così un’armonia di suoni ed emozioni davvero indimenticabile…

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