09\01\2016 Nota di Claudio Baglioni
Cielo bianco di nuvole, nebbia e foschiasulla pianura che scivola avanti.
Seduto al contrario del senso di marcia
guardo le cose sparire sul fondo
come tirate su stuoie meccaniche.
Sembrano andare verso il punto d’arrivo
per poi ritornare di corsa a una nuova partenza
ed essere pronte a un’altra parata
per gli occhi dei passeggeri del treno seguente.
Casolari assopiti e piccoli orti che crescono.
Ruspi cespugli al confine dei campi ordinati.
Argini umidi di fiumiciattoli senza destini di mare.
Rami stecchiti di alberi disadorni di frutti e di foglie.
Stradine tortuose e lunghi scavalchi di ponti.
Totem di pali legati uno all’altro da fili infiniti.
Aspre altalene di muffe colline d’inverno.
Quel soffitto fumoso e avvolgente
appoggiato ma senza alcun peso
pare donare a tutto il disotto
un senso di cura, malia e appagamento.
Lo sfiora, lo turba, lo placa.
Come il lieve schioccato contatto
e la buona saliva di un morbido bacio.
Teniamoci senza fiatare.
Senza far altro che fare niente.
Quella nebbia che conobbi parecchi anni fa , oggi mi manca un pochino.scelsi luoghi più assolati , bagnati da azzurre acque….. vorrei tornare indietro, ma non so se il coraggio sta nel guardare avanti o nel tornare la, dove siamo stati bene…a te capitano rivolgo un caro abbraccio
Valore poetico indiscutibile.
Complimenti, Cla’.
E grazie.
….ogni cosa sparisce succhiata all’indietro…riprenderò il treno per tornare a Roma dove’mi inebrierò della musica del grande Mago..buon rientro Capitano
Perrcepisco che è bella ma ad essere sincero non riesco a capire le poesie almeno se le leggo e il finale come in questo caso mi aggancia ad un senso di spensieratezza
Il mondo aldilà del finestrino di un treno ha da sempre provocato in me una serie di domande infinite.Perche? Perché quando il mondo sfugge velocemente allo sguardo, vorresti rallentasse un pochino per scrutare meglio una vecchia casa, un tizio con un bel cane col muso simpatico, un’ auto che “e’ un sacco di tempo che non ne vedo in giro una così ” oppure osservare ambienti e vite che non sai? Forse perché è anche Il mondo fuori che deve incidere di ricordi i nostri calendari interiori e il viaggio è sempre e comunque un tatuaggio; il treno come: ” il tempo lui soltanto si muove e noi restiamo immobili”. Pochissimi giorni fa ero in treno Milano-Firenze ho notato lo stesso paesaggio invernalefascinosomalinconico col cielo lattiginoso e carico di pioggia e ho pensato: amo i miei occhi che vedono ancora tutto questo, amo la vita che mi da ancora e, spero per molto,la fortuna di muovermi, di viaggiare,di essere indipendente. È bellissimo vedere le stesse cose e sentirmi simile nel contemplarle. Ti auguro un serata bella e serena. Ciao Cla.
Ho dipinto una stanza come questo cielo.
Pensavo d’istinto al Cielo in una stanza” di Paoli.
Da oggi ho un pensiero in più quando guardò in alto, dato che tu sei sempre l’unico per me.