04\02\2016 Nota di Claudio Baglioni
Il tempo è un periodocostellato di punti.
Il passato da punti e virgole
e punti a capo.
Il presente da punti esclamativi
e punti interrogativi.
Il futuro dai due punti
e dai punti di sospensione.
C’è sempre un punto
a far da contrappunto alla vita.
Questo scrivevo stasera
come appunto del giorno
e quando son stato sul punto
di pubblicare di tutto punto
ho avuto lo spunto
di continuare punto per punto.
Andando a quell’ora in punto
da un punto di partenza
per giungere a un punto di arrivo
mi sono trovato ad un certo punto
a un punto di non ritorno.
Senza un punto di riferimento
e neanche un punto cardinale
tra un punto di intersezione
e un punto di fuga
passando per un punto morto
e per il punto della salvezza
sono stato sul punto di piangere
e di impazzire.
Mi sono smarrito in un punto cieco
e con un punto di vista mio personale
ho superato un punto assai critico
delicato, dolente e un po’ controverso.
Un punto nero che di punto in bianco
si è rivelato un punto a favore.
Un punto a vantaggio.
Un punto d’onore.
Ma non so se è un punto geometrico
tipografico musicale fisico materiale.
A che punto sono? – mi sono chiesto.
Sono a buon punto. – mi son risposto.
Ho ritrovato il punto centrale
di un punto vendita.
Un punto di incontro.
Un punto di ritrovo e ristoro.
Un punto stimato come un punto caldo.
Un punto di cottura o di fusione.
Di saturazione o di ebollizione.
E per un punto Martin perse la cappa.
Allora ho fatto il punto della situazione.
Fino a che punto mi sarei spinto?
Fino al punto di rottura
con qualche punto di sutura?
Fino al punto di morte
o intorno al mio punto vita?
Con un punto di imbastitura
o di maglia o all’uncinetto?
E con che punto di colore?
Ma veniamo al punto.
C’è bisogno di un punto.
Di mettere un punto fermo.
Di trovare il punto giusto.
Il punto debole o il punto d’appoggio.
Andare a punto.
Il punto della vittoria.
Questo qui è il punto!
Con questa roba per l’appunto
sono sicuro d’aver perduto
più di qualche punto.
Per un puntiglio mi sono punto da solo.
Chiedo perdono compunto.
Punto e basta.
io starei ore a parlare con te ma anche in silenzio a guardarti o ad ascoltarti o a fare qualsiasi cosa pur di starti vicino . . . dentro a una punto.
Punto e a capo.
Quando non ci sei divento un ?.
Quando ti trovo un !.
Quando dici e non dici sono…….
Quando trovo parte delle tue canzoni sono””””””
Però sei e sarai il mio . fermo.
Il punto è: l’appuntamento con te è insostituibile!!!! Ciao caro e prezioso “giocherellone” delle parole. Un punto in più a tuo favore punto punto e virgola due punti: abbondiamo( il grande Totò era avanti ). Punto su di te e vinco sempre. Ti abbraccio con affetto ti auguro una bellissima giornata e anche per me lo sarà: stamattina il cd e stasera il mio Capitano!!!! In punta di matita♡
Sapere che un bel gioco finisce e una senzazione che tutti abbiamo provato come da piccoli nel bello del gioco era l’ora di rientrare a casa e anche le ferie finiscono e si rientra al lavoro date tempi da ricordare preoccupazioni e storie varie dicono che questa e la vita ma io mi sarei picchiato con un orso perché questo non finisse
… ,,, ::: ;
” ” ???!!!
Tvb
Il mio coinquilino ha scritto Kalimba de luna… Ti penso, punto di partenza. Tra chitarre, tastiere, spartiti, mandolini, bonghi. Proprio come qui da me, punto d.arrivo. Sorriso virgola spazio un bacio punto. Dolce notte trapunta di stelle
il punto è che …………………………ci sono troppi punti uniti da puntini di sospensione tra un punto di domanda e un punto interrogativo…………………………..interrogativo di vita e di emozioni……………quelle che ogni volta ci regali tu CAPITANO CLAUDIO!!!!!