50 anni al CentroIn evidenzaResocontiSam Fisher

Una Canzone non è niente #SAMFISHER

In 50 anni e qualche spicciolo ne ha scritte e cantate tante di canzoni: dal vivo, facendo finta, sussurrate, da solo, con la band, con la banda, con amici, con sconosciuti e davanti ad un pubblico, ad un muro, al mare, ad un mare di gente, ad una telecamera e ad un silenzio.

È il suo lavoro, è stata ed è la sua vita.

E in tutto questo lui è consapevole, lo sa cosa ha combinato e cosa ha generato in questo mezzo secolo. Conosce gli effetti e gli affetti del suo lavoro verso quella marea di IO che ha navigato con lui, rinfrescandosi con le gocce delle sue parole e risvegliandosi con i raggi delle sue note.

Eppure in questo ennesimo tour, in questa ennesima tappa, in questo ennesimo finale, lui prova a scrollarsi di dosso tutto il sale che gli è rimasto sulla pelle e durante il suo ultimo quadro, quello che lo vede da solo in mezzo alla tela, con la sua storia che piano piano colora il piano fino a riempiere la cornice, si sofferma un secondo e con il pennello sottolinea che “Una canzone, lo sapete, non è niente

Ci tiene a sottolinearlo… lo sapete… che una canzone, la mia, non fa miracoli, è solo tanta musica leggera… lasciatemele cantare e fatemi congedare da questa ennesima serata in cui abbiamo ripercorso i nostri 50 anni, senza troppe responsabilità. Sono solo io, si volevo essere un grande mago, ma sono solo giusto un uomo.

Davanti a quel quadro leggermente modificato, ho subito pensato:

Eh no caro Claudio, non puoi!!

Non puoi liberarti da ciò che hai fatto.
Non puoi far finta di nulla.
Non puoi chiederci di far finta che sia stato tutto un gioco.
Non puoi liberarti di noi!!

No…una canzone, Si….proprio la tua canzone, è tanto ma proprio tante cose!!

È tutti quegli occhi che ti stanno guardando adesso.

È tutte quelle orecchie che ti stanno ascoltando adesso

È la voce di tutti noi, stonati, che messe assieme all’unisono su ogni singola parola che hai scritto, riescono a comporre un unico coro che magicamente diventa intonato.

È quella mano che sfiori mentre ci saluti, una mano che ha fatto e fa tante cose nella sua vita, ma in quella stretta, sempre più forte, cerca di trasferirti il massimo della propria energia e gratitudine.

È la magia degli incontri e delle migliaia di storie che sono nate incrociandosi con la tua storia.

È la parola di quella figlia “in capo al mondo”, che prende mouse e tastiera per raccontare la gioia e la passione che la madre le ha trasmesso durante la sua esistenza.

È la delusione di quella madre, che deve rinunciare alle sue serate di salti sulla vita, perché questa volta la sua vita le sta chiedendo il conto.

È la gioia di sapere che il sogno non è morto perché se ci fermiamo oggi, sappiamo che no…non è finita.

È la solitudine di quelle persone, che riescono ad aggiungere giorni ad altri giorni, grazie al gancio che afferrano dalle note di una canzone…la tua.

È lo stupore di chi, per la prima volta in 50 anni, riesce quasi a toccarti senza avere, finalmente, uno schermo che si contrappone tra di voi….”guarda dov’è guarda dov’è” ripete quella voce ancora incredula, quando i due corpi sono così vicini da sentirne gli odori oltre che la voce.

È la signora che dal terzo anello urla: Claudio sono qui!! Lo sa che il suo grido non arriverà mai alle tue orecchie, ma si sgola lo stesso perché non erano le orecchie l’obiettivo, ma mirava dritto al cuore.

È quella meraviglia di un’arena di tre colori e la fatica di tanta gente, che in giro per l’Italia, ha voluto renderti omaggio anche con un un palloncino, una luce, uno striscione da 400 metri o un cartoncino.

È la storia di chi non ha vinto mai, ma che fa i salti mortali per esserci, perché sa che almeno in quelle tre ore non uscirà mai vinto.

È quel #tempo che abbiamo vissuto tutti noi a #tempo della tua musica.

È quella voglia matta, ma sana, di esserci ancòra, ancòra e ancòra una volta…Tutti qui

Sam Fisher

Sam Fisher

Salve a tutti, “Sono Io” e sono uno di voi. Un Baglioniano? Un Clabber? Un Baglionista? Uno delle prime file? Uno sempre in piedi? Uno che accetta tutto quello che fa? Sono un Hacker, nel cuore di doremifasol.org e vi "colpirò" quando meno ve lo aspettate.

7 Commenti

  1. C era una volta… ma no…troppo banele… eppure una volta, circa 37 anni fa, quest uomo che ora è sul treno per coronare ancora una volta il suo sogno girava per casa con delle cuffie più grandi di lui e cantava e muoveva quelle gambe minuscole al ritmo della voce del suo incantevole Mago… forse neanche Claudio sapeva che la parola Mago lo avrebbe contraddistinto e pervaso nell anima ma… quel bambino invece già sapeva che quell uomo era per Lui ragione di Vita.
    C era una volta un film che ci diceva che nessun uomo è un isola.. beh, come in tutte le storie più strane, io sono l eccezione che conferma la regola.. e allora eccomi su un treno da solo che mi porta a Firenze per ritrovare ancora quel bambino che forse troppo presto ho lasciato andare via ma mai.in nessun giorno della mia vita ho abbandonato il mio grande Mago.. ogni tua singola parola” soffia al cuore della gente dal ponte amaro del presente”. E l averti visto forse centinaia di volte nnn intacca minimamente l emozione.. oggi e sempre come la prima volta.. grazie Claudio per essere stato in tutta la mia vita.

  2. Caro Claudio la tua musica è l’aiuto che ogni giorno dai a tutti noi per affrontare la nostra vita giornaliera. Grazie ….anche per questo Grande Claudio…..sempre!!!!!!

  3. È quel “niente” che sia per chi ti ama da sempre che per chi ti ha scoperto da poco (e moltissimi sono giovani) significa poesia, magia, sogno, emozione… la tua vita al centro e in tutti i giorni delle nostre vite, perché non possiamo farne a meno, e tu lo sai benissimo…
    E sappi che io ci sarò… ancora e per sempre… infinitamente… “ma resta qui, se puoi…” ❤

  4. È un Claudio che s’è fatto grande. Che non è più timido né impacciato. Che ha raggiunto tutte le mete e ne cerca una nuova difficile da trovare perché ogni mare è ormai un lago. In quel camminare incessante attorno al palco, con il peso sulle spalle di tanta storia dalla qual non si può più liberare, c’è l’essenza di quest’Uomo. Che sarà pure grigio, ma mai domo! Alla prossima meta. In fondo abbiamo solo passato la metà del viaggio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio