Claudio Baglioni – Il racconto e la musica
Claudio Baglioni e la musica, storia di un rapporto di dedizione e passione, di tenacia e attese, coltivate e sperate nel tempo; un rapporto certo e voluto; costruito e raccontato.
Nel suo ultimo album, In questa storia che è la mia, Claudio si racconta e ci racconta la sua vita in musica, straordinario svolgimento di una vicenda grandiosa, un’affascinante corsa lunga mezzo secolo
Nel cantautore, la musica diventa narrazione, auto-biografia e biografia, allo stesso tempo. Claudio nel racconto si guarda e al contempo osserva il proprio guardare, è attore e spettatore della propria vicenda. Claudio ripercorre i vari passaggi della sua vita, gli episodi, le difficoltà e le opportunità che ha incontrato. Il racconto poggia sul duplice movimento di concentrazione e di distensione, riferimento a sé e di distanziamento da sé. Il racconto è la messa in luce della sua scena d’artista e di uomo che si sviluppa come un processo di formazione e di affermazione, come un continuo crescendo di successi e di esperienze.
La tappa finale di questo processo è il ritorno al proprio sé. Claudio dopo aver percorso la propria vita, è consapevole di quello che ha fatto, vede quello che è capitato; è cosciente di quello che è (del) successo. A questo punto del passaggio si può affermare che si è giunti alla fine?, che tutto si è realizzato? No, quello che sembra la conclusione del viaggio è solo la chiusura di un cerchio, è Claudio stesso ad affermarlo, di essere è in cerca, ancora, del proprio baricentro. Quindi il cerchio non si chiude. La parabola di Claudio sembra mimare il processo hegeliano, la storia è lo scenario aperto, non il luogo dell’uscita di scena, la storia continua e si rilancia in nuove scene.
La narrazione di Claudio è un’armonia sonora, composizione che lega passaggi a paesaggi, incastri di melodie, luminoso incanto che sostiene e tiene assieme la sua storia con la nostra. La sua arte crea una sinfonia di ritratti, accentata da una voce pastosa e sinuosa, trasparente come l’acqua rara e alta da raggiungere le stelle.
Claudio scrive immagini che si toccano con le mani, disegna melodie come un’architettura in movimento, i suoi brani evocano suoni e sogni, con un ritmo e una cadenza poetica, segni di bellezze che sanno creare un mondo nuovo.
Quella di Claudio è un’arte vissuta e amata, sognata e segnata. La musica è il grande racconto di questa storia. Un meraviglioso viaggio dove l’arte di un uomo diviene una narrazione, un racconto raccolto dentro la musica, percorso rappresentato e donato.
Quella di Claudio è un’operazione delicata ed affascinante, complessa ed entusiasmante, una composizione che si snoda come movimento di riflessione ed esposizione, moto di una coscienza sempre in gioco, vissuta ed svolta, combattuta e sognata, sempre libera di correre e di sorprendere.
Il racconto di Claudio è legato alla sua messa in-opera, lo stesso vivere è incidere nel tempo, spazio dove il tempo viene ridisegnato, visitato, attraversato e riconfigurato. Per cui la narrazione è sempre un’esecuzione, un ballo favoloso dove il tempo ordinato viene riscritto e rilanciato, inventato ed inaugurato. In Claudio l’arte è un’affascinante costruzione, una messa in-opera di una narrazione in-musica, dove l’arte vive e di esprime come scambio continuo tra narrazione ed esecuzione.
La narrazione di Claudio in-musica è una proposizione di un uomo nel campo della storia, espressione di una vita indagata e vissuta, analizzata ed assunta; una vita comunicata ed esibita, raccontata e accordata; una vita raccordata e ricordata e sempre rilanciata. In Claudio la vita e l’arte camminano assieme, la vita sognata e segnata sono il simbolo di una vita amata e cantata.
In Claudio la musica si presenta come trama e intreccio di note e parole, luogo del sentire e aderire alla storia, spazio di partecipazione e creazione alla vita.
Il racconto di questa storia si muove sempre su doppio binario, la narrazione e la musica si scambiano i ruoli, si attraversano e convergono, si appartengono e si compenetrano.
In Claudio, la narrazione ed esecuzione dicono la stessa cosa, la descrizione e l’esecuzione di un uomo di varie età… una storia che ancora continua.
Sandro De Bonis