Da Claudio Baglioni a Renato Zero, 500 canzoni «che resteranno» in un libro
Il giornalista e scrittore Federico Pistone ha stilato un’antologia di brani immortali dei grandi cantautori italiani
In questi mesi senza concerti e senza svago, con tanto tempo da passare chiusi in casa, il ruolo della musica nelle nostre vite — insieme alla nostalgia per la musica dal vivo — si è fatto sentire più che mai. Una canzone può migliorare l’umore, far riflettere, divertire, commuovere, distrarre. E se pensare che una canzone ci salverà può magari sembrare un azzardo, Federico Pistone prova allora a metterne sul piatto 500: si intitola «La musica che resta – Cinquecento canzoni per illuminare la notte» il suo nuovo libro edito da Arcana. Il giornalista e scrittore prova a raccogliere in un volume i brani più intensi e riflessivi di tanti cantautori italiani, da Salvatore Adamo a Renato Zero, da Claudio Baglioni a Roberto Vecchioni, passando per Francesco De Gregori o Fabrizio De André.
Dai capolavori più noti alle «chicche»
Un’antologia «ragionata, ma soprattutto emotiva quindi del tutto parziale e disdicevole», avvisa l’autore, che vuole soprattutto invitare all’ascolto di tanti gioielli della canzone italiana. Il libro passa in rassegna i cantautori e dunque non vi figurano né band né rapper, ed esamina i loro brani in ordine alfabetico, corredandoli poi di una scheda sull’artista e sulle canzoni selezionate. L’intento è anche quello di far scoprire il patrimonio musicale italiano ai più giovani, pescando fra titoli conosciuti da tutti come «Mille giorni di te e di me» di Baglioni o «Centro di gravità permanente» di Battiato a chicche per veri cultori
Barbara Visentin per CORRIERE.IT