Ravenna: Lui e Noi
Lui e Noi
Ieri sera sono stata invitata in un piccolo teatro dove un artista, che si è presentato dopo tre anni di assenza dai palchi, ci ha regalato un concerto molto intimo.
Lui e noi.
Vedere quel gioiello di teatro e quel palco con tre pianoforti mi ha ricordato il passato.
Una volta, in tanti locali si ascoltava la musica dal vivo. In un angolo della sala c’era sempre un pianoforte e ogni tanto un’artista si esibiva. Spesso insieme ad altri con il sax, la tromba, la chitarra. Tante volte era il jazz che la faceva da padrone. In questi localini piccoli, al buio, suonavano e cantavano in modo spontaneo e meraviglioso. Suonavano il blues, come gli artisti americani degli anni 50 ci avevano insegnato, per scacciare la malinconia, la tristezza e quelle note ti incantavano.
Ieri sera a Ravenna, ho sentito la stessa sensazione.
In questi due anni siamo diventati fragili, diffidenti, paurosi, soli e tristi. La malinconia ci fa fatto tanta compagnia. La musica, le parole, in questa serata sembrava volessero scacciare proprio lei.
Abbiamo sentito l’urgenza di questo artista che amiamo tanto regalarci un po’ di sé, cambiato come noi, ma con la voglia di cancellare i brutti pensieri.
Come farlo se non parlando d’amore? Perché è l’amore che muove tutto. Quando sei felice, quando sei disperato, quando sei triste è l’amore che ti salva.
Le canzoni, in scaletta ieri sera, hanno parlato proprio d’amore. Verso noi stessi, verso i nostri affetti più importanti, verso la persona che è al nostro fianco, verso chi non c’è più.
Tante canzoni note, tante meno note.
Canzoni che come una carezza ci hanno ricordato che il mal d’amore non finisce mai, che la gioia di un amore in corso è infinita, che le corse affannate sono la cosa più bella che ci può capitare. Che in due si ama, ci si lascia, ma che il mistero dei sentimenti non verrà svelato mai.
Quelle dita sul pianoforte hanno suonato melodie che conosciamo ma che li, in quel posto, in quel modo, non avevamo mai sentito.
È stato un concerto tra amici. Ci siamo ritrovati e ci siamo detti che in fondo sono le emozioni che non ci fanno invecchiare, che ogni tempo ha le sue gioie e la sua musica da suonare e le parole non bastano mai per raccontare la nostra vita.
Queste meravigliose dodici note che sono capaci di farti sognare, di farti sorridere, di farti piangere.
La musica salva, sempre.
Ieri sera abbiamo ricominciato a sentire “l’incanto” che fa battere forte il cuore, che accarezza l’anima e ti fa dire che ” non c’è mai fine al viaggio”. Ancora una volta Claudio Baglioni ha regalato al suo pubblico qualcosa di nuovo, di inaspettato. Da solo ha riempito di suoni, colori, magie un palco spoglio. E a noi, ha regalato una bellissima serata.
Ed è riuscito, a scacciare “il blues”, la malinconia la tristezza dai nostri cuori e sono certa, anche dal suo.
Grazie infinite per la passione, per lo stupore, per la compagnia e per la voglia di continuare a camminare le vie dei colori con noi.
Narda Nannetti