Claudio Baglioni Dodici note, 3 anni dopo. E adesso?
Dodici note, 3 anni dopo. E adesso?
Elogio del biglietto in un cassetto
È stato indubbiamente lo show dei numeri, in tutti i sensi…
Il grande Mago ha un cilindro praticamente infinito e si diverte a tirar fuori esattamente ciò che noi desideriamo (ma non sapremmo neanche chiedere… dar forma alla bellezza come solo lui sa fare).
Tre anni – i miei biglietti sono rimasti in quel cassetto per così tanto tempo. Mai accaduto prima, un’attesa diversa da tutte le altre, tutto sospeso in quel cassetto, assieme alle emozioni che tanto abbiamo desiderato.
Tutto sospeso, finchè ho indossato la maglietta comprata nel ’96 (un dettaglio, gli occhi di Claudio che mi guardano dallo specchio, la scritta ‘Io sono qui’) e in quel momento è come esplosa, tutta l’adrenalina.
E fuori un mondo diverso, lo scenario delle Terme di Caracalla che solo a entrarci lo si sente, il respiro dell’arte tutto in un abbraccio.
Confesso, quando l’ho visto comparire sul palco mi sono commossa, ho pianto di gioia… Finalmente, dopo infiniti cambi di calendario e tanto disorientamento (per azzeccare la data giusta e far quadrare prenotazioni di treni, aerei e tutto quanto necessario), il Grande Mago è lì, sulla scena, nella luce del tramonto romano!
Ci si sente piccoli piccoli al cospetto di Claudio, così sicuro sul palco, equilibrista sul filo delle note, istrione nelle coreografie perfette, artista completo in ogni scena dello spettacolo- curato nei minimi dettagli con la band, il coro, i musicisti, le coriste, i performers…
Non c’è un secondo di quelle 3 ore e 12 minuti che possa essere trascorso senza lasciar segni indelebili in ciascuno dei presenti.
Per noi, per tutti noi è stato un bellissimo regalo, per il quale ti siamo profondamente grati.
Un’emozione accarezzata per 3 anni, rimasta sospesa, lì in quel cassetto, un po’ come le nostre vite, travolte dalla pandemia, dai cambiamenti (più o meno voluti, alle volte subiti, di certo non semplici…).
Un regalo che ancora oggi, a distanza di settimane, rigenera energie e fa sognare.
E tuttavia, così disorientati come siamo, in questi tempi di incertezza di scenari, francamente, Claudio, un desiderio comune (me ne faccio portavoce…) te lo consegneremmo volentieri: regalaci una data, un biglietto da mettere in quel cassetto, l’appuntamento per il prossimo progetto artistico da realizzare, che coincida col nostro sogno di rivederti al più presto, per stare ancora assieme…
Regalaci un biglietto nel cassetto… Ne abbiamo tutti bisogno!
Rosa Berardino
Caro Claudio, dopo la pandemia che mi ha tenuta lontana da te, ti ho potuto vedere a Ferrara nel teatro della mia città con 12 note solo ed è stato un incontro meravigliosamente unico. Poi sono andata avanti sapendo che ti avrei rivisto a Verona il 26 luglio. Ed è stato un altro incontro immensamente unico. Uno spettacolo dei tuoi, di quelli che ti fanno venire i brividi e il nodo in gola dall’emozione. Sto ancora rivivendo quei momenti, ho cercato di fare il pieno della tua amata e amica voce che mi fa sentire le farfalle nello stomaco. Sei immenso Claudio. Immagino tu sia un po’ stanco e ti concedo un po’ di meritato riposo ma… ti prego non tenerci troppo tempo lontani da te. Con tutto l’amore che posso. Lia