Il XXII Raduno CLAB di Michela
Essere “rimbaglioniti” per giorni quando finisce un concerto è normale.
Immaginate quando finisce un raduno: un raduno come quello di domenica, arrivato dopo quasi quattro anni di attesa, dopo quello che il mondo ha vissuto, dopo che ognuno di noi ha pensato almeno una volta “non ce ne saranno più”.
Oggi è “il primo giorno del resto della nostra vita” come recitava un vecchio film, ed ognuno di noi “clabbers” (alcuni già ieri) torna al “proprio posto” e alla vita di sempre ma non è per niente facile.
Gli altri non ci capiscono, ma metabolizzare 5 ore e mezzo di incontro con lui non è una cosa semplice.
Se i concerti sono fantastici, i raduni sono “un po’ di più.
Ha ragione Claudio quando dice che ha scritto talmente tante canzoni che per ogni circostanza esiste una sua frase…
Claudio, aitante e ballerino, serio e incavolato, pensieroso e allegro e sfrontato;
Claudio VERO, che è stato ancora di più se stesso, che si è lasciato andare come un amico vero, che ha stupito, incantato, fatto ridere e piangere e che si è pure tolto qualche sassolino (non tanto ino) dalle sue magnifiche scarpone, che mi piacciono tanto.
La mia giostra si è fermata ancora una volta ma un paio di settimane e ripartiamo incontro al sogno, perché fino a che avremo lui, che ci da la carica e la voglia di affrontare la vita nonostante i problemi quotidiani, per noi il luna park non si spegnerà mai.
Tra un po’ di giorni ci rivedremo e noi ricominciamo già a contare, perché il sogno è sempre ma (non diciamo eresie) solo se tu, Claudio, sarai con noi.
Meno 16!!!
Michela Mochi
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Io penso che claudio si sara’ tolto piu’ di un sassolino dalle scarpe,a volte bisogna fare piazza pulita.Io al raduno non c’ero ma mi farebbe piacere sapere cosa claudio ha detto.Fan’74,